Ugo Fantozzi è un personaggio letterario e cinematografico italiano, ideato e interpretato dallo scrittore e attore Paolo Villaggio, le cui storie sono narrate in una fortunata serie di racconti e di film scritti e interpretati dallo stesso Villaggio.
Il suo primo libro da protagonista (1971) ha venduto oltre un milione di copie[2] mentre il primo film della serie cinematografica (1975) fu campione d’incassi del biennio 1974-75 ed è stato inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare, successo bissato l’anno successivo dal secondo capitolo (1976)[3]; per i quarant’anni dall’esordio del personaggio al cinema, nel 2015, i primi due film sono stati restaurati e nuovamente riproposti nelle sale[4][5]. Il personaggio, nato come raffigurazione dell’uomo inetto e sfortunato vittima della prepotenza, è entrato nell’immaginario collettivo per la sua grottesca attitudine alla sudditanza psicologica verso il potere e come esempio di uomo medio vessato dalla società e alla continua ricerca di un riscatto, «Il prototipo del tapino, ovvero la quintessenza della nullità», come lo definì lo stesso Villaggio.